24/06/13

VIDEO - NAPOLI E IL SUO APPELLO A CAVANI

Ogni giorno la telenovela Cavani regala  nuovi spunti. Alle dichiarazioni di mamma e papà si aggiungono le sue “Avere la tifoseria a favore o contro non è tanto importante” poche parole  a cui fanno seguito  le più temute “quale calciatore potrebbe dire no a Real Madrid o  Chelsea”.  Parole pungenti ma sicuramente sincere, il calcio in fondo per un professionista  è prima di tutto un mestiere e non si può contestare  la voglia di mettersi in gioco in realtà diverse e di successo.

Per i tifosi il calcio è passione, emozione, coinvolgimento, orgoglio, rivincita, legame. A Napoli il calcio è tutte queste cose ma è principalmente mito: Il mito è il bisogno di spiegare la realtà, di superare e risolvere una contraddizione della natura, e quando le risposte alle  nostre domande superano la capacità di comprensione , il mito come le fiabe  riesce a far passare il messaggio coinvolgendo l’emotività.  Nella città delle mille contraddizioni: moderna ed antica, ricca e povera, elegante e degradata,  i miti sono ancora lo strumento migliore per raccontarla. La fantasia e il folklore si fondono e restituiscono allo sport il suo sapore più antico e genuino. Dopo la “gabbia” che imprigiona Cavani per impedirgli di partire, gli striscioni e le shirt dei delusi e feriti sostenitori che lo invitano a lasciare la città, è ora il video-appello a Cavani di Wad Factory a spopolare sul web.  Interviste nel cuore del centro storico a negozianti e passanti  invitati a lanciare un appello a Cavani per convincerlo a restare. Le disparate risposte: dalle “femmine più belle”, la mozzarella, i pastori, la neve in Inghilterra, i taralli forse non convinceranno Cavani a restare, ma la cultura, le superstizioni e l’allegria che  sprigionano  i vicoli dei Tribunali,  via Decumani, Piazzetta Nilo, San Gregorio Armeno  sono sicuramente le immagini che lo accompagneranno in qualunque posto decida di andare  ricordandogli l’unicità di un luogo complicato  dove la vita ti attraversa in pieno.









Simona Di Gennaro

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