18/06/13

IL DESTINO AZZURRO DI LORENZO INSIGNE, DA SCUGNIZZO A UOMO SQUADRA

Un anno importante e che difficilmente dimenticherà sia sul piano professionale che su quello personale. Quella vissuta da Lorenzo Insigne è stata senz'altro una grande annata con la prima stagione in maglia azzurra, il sogno coronato con la sua Genny con cui ha poi avuto la primogenita e che stasera potrà raggiungere l'apice vincendo l'Europeo Under 21.
Impresa che si preannuncia difficile ma non impossibile, contro gli spagnoli, sovrani incontrastati del mondo pallonaro negli ultimi anni. Ad attenderli vi sarà un gruppo unito e compatto, saggiamente forgiato dal giovane c.t. Mangia, orgoglioso fin qui dell'operato dei suoi ragazzi. Tanti i nomi illustri tra gli azzurrini nonostante la giovane età, tra questi vi è il piccolo fantasista di Frattamaggiore che trovatosi dinanzi ad un bivio ha fatto la scelta giusta dimostrando la sua maturità e quanto sia cresciuto, declinando garbatamente l'invito di Cesare Prandelli a seguirlo in Brasile per la Confederation Cup con la nazionale maggiore per poter chiudere il ciclo in Under 21, si spera, nel migliore dei modi. Pancia in dentro e petto gonfio, così Lorenzo "il Magnifico", per gli amici Lollo, scenderà in campo per affrontare le furie rosse. Conscio dello spessore tecnico e dell'esperienza degli avversari, dimostra tutto sommato di non temerli. "Sono fortissimi, lo sappiamo. Sono più tecnici dell’Olanda. Hanno giocatori bravi e già esperti. Ma anche noi siamo bravi e lo dimostreremo, sia in questa finale che con i nostri club in futuro. Bisogna giocare con il sorriso. E’ quello che mi hanno sempre insegnato i miei cari. Non dobbiamo dimenticare che il calcio è la cosa più divertente del mondo. E allora io devo pensare solo a quello che so fare, senza pressioni. Me l’ha detto anche Mangia, a cui devo molto perché è una persona leale e un allenatore preparato. Nelle ore che precedono la partita ascolterò un po’ di musica per concentrarmi. Senza esagerare però. Altrimenti rischierei l’effetto opposto: troppa tensione».









Raffaele Mazzone

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