27/05/13

UFFICIALE, RAFA BENITEZ E' IL NUOVO ALLENATORE DEL NAPOLI

Ora l’annuncio è arrivato: Rafa Benitez sarà il prossimo allenatore del Napoli.
Lo spagnolo nato a Madrid cinquantatre anni fa lascia il Chelsea dopo una stagione più che positiva e fa il suo ritorno in Italia, dopo l’esperienza in chiaroscuro con l’Inter del dopo-Mourinho.
Il Napoli, dal canto suo, orfano di un tecnico dall’ultima domenica di campionato, può cominciare a guardare al futuro e a programmare senza incertezze e con molti motivi per sorridere.
Non si avrà più un motivatore eccelso, mafinalmente si potrà puntare su un allenatore degno di questo nome, con unpalmarès che forse poche volte è passato dal capoluogo campano.
Mai, infatti, il Napoli aveva tenuto nelle sue fila un allenatore che, tra le altre, ha già vinto la Champions.
  
ESPERIENZA DA VENDERE – Non manca di certo al nuovo allenatore. Benitez è uno dei primi allenatori in giro per l’Europa e, sicuramente, per il mondo. Uno di quelli che ha vinto (tanto) e lo ha fatto sempre con un occhio al presente e un altro al futuro delle società in cui è stato.
Prodotto del Real Madrid (non proprio l’ultima squadra del mondo), ha cominciato a farsi le ossa in terra natìa tra Valladolid, Osasuna, Extremadura e Tenerife, prima di arrivare alValencia, la prima vera svolta della sua carriera.
Poi l’inizio di un viaggio lungo una carriera, l’allontanamento da casa e l’arrivo in quella che è la sua seconda patria, l’Inghilterra: i tifosi delLiverpool hanno infatti vissuto con lui uno dei momenti più gloriosi della loro storia. Difficile dimenticarsene.
Le imprese inglesi ammaliano anche l’Inter e il Moratti orfano del suo santone Mourinho nel post-Triplete: troppo diversi però il Mago portoghese e il buon Don Rafa, che ha pagato la sua aria da brav’uomo pur essendo uno dei tecnici più severi in circolazione.
Troppo brusco il passaggio dall’uno all’altro; arrivederci e tanti saluti.
Poi lo stop e l’occasione che si ripresenta ancora una volta al di la della Manica: il Chelsea.
Prendere la squadra campione d’Europa in carica e motivarla nuovamente non è mai impresa facile, ma lui ci riesce. Il resto è storia nota, di qualche giorno fa.

VITTORIE – Anche qui, il salto di qualità che potrebbe investire il Napoli è enorme. Dagli albori della sua carriera, il nome di Benitez fa rima con vittoria: un campionato e due coppe nazionali con i giovani canterani del Real Madrid, prima di dominare la Liga per due volte tra il 2001 e il 2004 con il suo Valencia, ultima tra le squadre ad aver saputo dire di no allo stradominio di Real e Barcellona che va avanti da più di un ventennio. Con il Valencia, anche una Coppa Uefa, tanto per non farsi mancare nulla.
In Inghilterra, pur piazzandosi sempre tra il secondo e il settimo posto, solo la Premier ha saputo dirgli di no: ha fatto sue Coppa d’Inghilterra e Community Shield, dopo aver portato al Liverpool la Champions nella storica finale di Instanbul contro il Milan e la successiva Supercoppa Europea battendo il Cska di Mosca.
Nonostante i pochissimi mesi all’Inter, riuscì a regalare alla società di Moratti una Supercoppa Italiana e il Mondiale per Club disputatosi pochi mesi dopo, battuto nella Supercoppa Europea dall’Atletico Madrid.
L’ultimo capitolo vincente qualche giorno fa, quando batte il Benfica in pieno recupero e regala al Chelsea anche l’Europa League, dopo una cavalcata via via sempre più importante e decisiva in Europa e in campionato, finendo terzi alle spalle dei due squadroni di Manchester e guadagnando l’accesso diretto alla Champions.

IL CAMPO – Da sempre, i successi ottenuti dalle squadre di Benitez sono figli della sagacia tecnico-tattica dell’allenatore, un microsistema in campo che sfiora o vuole sfiorare sempre la perfezione.
La difesa a quattro è sempre stato il suo punto di partenza, e sarà questa la più grande novità per un Napoli abituato a giocare a tre dietro da quattro anni a questa parte: proprio per questo ci si aspetta grandi mosse sul mercato, sia per il reparto terzini che per la zona centrale.
Il centrocampo sarà un altro punto su cui lavorare sodo: abituato da sempre a giocatori del calibro di Aimar, Xabi Alonso, Lucas Leiva, Gerrard o Lampard, lo spagnolo pretenderà qualità dal mercato, allontanandosi dal rompere il gioco altrui predicato dall’ex tecnico per avvicinarsi ad una costruzione di gioco che più si addice ad una grande squadra.Accanto a Behrami, allora, ci vorrà un uomo dai piedi buoni, cosa che a Napoli, per espresse richieste tattiche, manca da un bel po’.
L’attacco invece sarà tutto da vedere: a due o a tre punte, ma anche con i tre dietro la punta centrale, Benitez ha sempre fatto di necessità virtù, adattando al meglio la situazione che aveva a disposizione.
Certo, però, che la qualità non può mancare e, se dovesse partire Cavani, allora anche qui andranno fatti investimenti seri.














Gennaro Arpaia per Soccermagazine

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