22/03/13

CONTINUA LA SAGA DELLE INGIUSTIZIE, SOLITA VITTIMA, STESSO CARNEFICE

Incongruenze, per non dire altro, quelle ormai tipiche di un calcio, quello italiano, oramai lontano anni luce dalla purezza tipica di uno sport che ha come unico e solo palcoscenico il campo. Ci riferiamo a determinate cose che sistematicamente si ripropongono e che purtroppo fanno parte di un sistema, quello del calcio italiano. All'iniziale stupore avvertito da tutti dinanzi a certi avvanimenti, ultimamente è sopraggiunta la rassegnazione a seguito dell'immobilismo di chi potrebbe fare qualcosa, ma che in realtà non muove nemmeno un dito. Il tutto poi diventa ancor più grave se ad assumere comportamenti sospetti o a prendere decisioni dubbie sono proprio coloro che dovrebbero fare qualcosa per evitarli, allora vuol dire che c'è qualcosa che non va. E' il caso di una tifoseria in particolare, quella della Juventus e di una persona, il giudice sportivo Tosel. Ebbene, è spontaneo chiedersi come sia possibile che dinanzi a cori beceri, evidenti manifestazioni a sfondo razzista e quanto altro, si diventi all'improvviso sordi e ciechi. Nell'arco di una stagione più e più volte il tutto è stato gentilmente riproposto in più salse dalla tifoseria della stessa squadra, nell'indifferenza più totale da parte degli organi competenti. Il tutto si aggrava e acquisisce un tocco di malizia se si pensa che riguardo altre tifoserie di altre squadre il comportamento è diverso e decisamente sproporzionato. Tanti, forse troppi i tristi episodi, come dimenticare quel Juventus - Napoli, in uno Juventus Stadium in cui risultava difficile se non impossibile non sentire cosa proveniva dagli spalti, più di recente di nuovo un Juventus - Napoli ma stavolta con i ragazzi delle primavere in campo, dove altrettanti e ben scanditi sono stati i cori contro il Napoli e Napoli. Dinanzi all'ennesima dimostrazione di inciviltà, Tosel non si è smentito, addirittura ha sanzionato la società bianconera con una cifra irrisoria e ridicola di 1.000 euro, mentre per mano di un altro giudice facente parte dello stesso ufficio, Luca Lo Giudice, ha condannato la società partenopea al pagamento di un’ammenda di 5 mila euro per lo striscione apparso domenica in curva contro di lui, durante Napoli-Atalanta.








Raffaele Mazzone

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