Torino. Finalmente dopo settimane di polemiche si
gioca quello che è il derby d’Italia del nuovo millennio. Per motivi
calcistici, di classifica, geopolitici e sociologici questa è l’etichetta da
dare a Juventus-Napoli. Per la gara scudetto lo Juventus Stadium fa registrare il tutto esaurito. Sono tremila
i tifosi del Napoli, un miliardo i telespettatori sparsi in cinquantuno paesi,
quindici le nazionalità dei calciatori nelle rose delle due squadre. Questo
sono Juventus e Napoli con 200 mila tifosi nel pianeta.
Le formazioni. Entrambe si affrontano con il consueto
3-5-2. Mazzarri può rivendicarne non a
torto la paternità, Carrera elogia il 3-5-2 bianconero come più offensivo e propositivo
di quello del Napoli. Fatto sta che la Juventus si schiera con Storari tra i
pali, a sostituire Buffon davvero infortunatosi con la nazionale, nonostante
chi pensa male aveva sostenuto fosse stato cautelato e tenuto a riposo per Italia
- Danimarca. Classica difesa a tre con Bonucci, Chiellini e Barzagli, a
centrocampo Pirlo, Vidal e Marchisio con Lichtsteiner e Asamaoh sulle fascie, davanti
Giovinco e Quagliarella a sotituire l’indisponibile Vucinic.
Mazzarri schiera
il miglior Napoli: De Sanctis tra i pali, Campagnaro, Cannavaro e Gamberini a
difesa, Maggio, Beherami, Inler e Zuniga; Hamsik a sotenere Pandev e Cavani,
perfettamente in campo dopo essere tornato solo giovedì dalla Bolivia.
Molta lotta e poco gioco. Dopo 58 secondi conclusione di Giovinco
dalla sinistra, palla centrale ma De Sanctis non si fa sorprendere. Vidal al ‘5
ci prova con l’esterno senza inquadrare la porta. Chiellini interviene duro su
Maggio, ma l’arbitro lascia correre. Al ’10 Damato ammonisce Cavani per una
presunta gomitata ai danni di Chiellini. Giallo inesistente dato che Chiellini
accentua notevolmente, ma la direzione di gara è stata buona in una partita
così chiusa e maschia. Mezzo pasticcio tra Campagnaro e De Sanctis al ’13,
Giovinco non ne approfitta.
Quasi goal del
Napoli al ’26, punizione di Cavani dalla destra, tiro precisissimo e
potentissimo, di estrema bellezza tecnica che si stampa sul palo sinistro
dell’immobile Storari. Questione di centimetri e il Napoli sarebbe potuto
passare in vantaggio con la giocata di un singolo, l’ unico modo in una partita
chiusa e piena di falli, che avrebbe così preso sicuramente un’altra direzione.
Al’45 brivido
per il Napoli, Marchisio lasciato solo al limite dell’area può concludere, ma
un attento De Sanctis spedisce la palla in calcio d’angolo.
Primo tempo
molto deludente. Partita al di sotto delle aspettative, troppa lotta e poco
gioco da parte di entrambe le squadre.
Secondo tempo. Nessun cambio nella ripresa che si apre
sulla falsariga del primo tempo, lotta, entrate dure e poco gioco. Nessuno si
tira indietro compresi gli attaccanti neppure Cavani e Giovinco fanno
complimenti. Pirlo dalla destra crossa per Asamoh che dalla parte opposta non
inquadra la porta. Lo stesso Pirlo ci prova su punizione al’48, la palla è smorzata
da Cavani in barrieria, De Sanctis può bloccare. Beherami al’52 interviene duro
su Giovinco che resta a terra, intervento non sanzionato dall’arbitro ma il
giallo ci poteva stare.
Marchiso, in
netta crescita ripetto al primo tempo chiude su Pandev a tu per tu con Storari.
Dopo pochi secondi Asamoh serve Giovinco solo al centro dell’aria di rigore, ma
la formica atomica dopo aver ciccato di sinistro tira col destro, la palla va
di poco fuori, ma che brividi per il Napoli.
Al ’59 Matri
subentra a uno spento e impalpabile Quagliarella. Campagnaro e Chiellini sono
entrambi ammoniti per una mezza rissa nell’aria azzurra durante gli sviluppi di
un calcio di punizione. Barzagli si becca il giallo al’73 per un fallo su
Inler.
Cambi vincenti. Alessio inserisce Pogba per Vidal al’74.
C’è giusto il tempo per una bella girata di contro balzo di Cavani verso la
porta bianconera, che un altro uruguayano Caceres, subentra ad Asamoah. Saranno
i cambi vincenti per la Juventus. Al’79 proprio Caceres su calcio d’angolo di
Pirlo, incorna tranquillamente al centro dell’area di rigore del Napoli è
l’1-0. Pogba fa 2-0 all’81: Campagnaro respinge colpevolmente la palla laddove
non si dovrebbe mai respingere, e il francese con un tiro al volo di sinistro
da venti metri indovina l’angolo vincente. Mazzarri decide di inserire Insigne
per Gamberini solo a quattro minuti dalla fine. E Insigne reduce da un gran
goal con la nazionale under 21, avrebbe potuto essere davvero il suo jolly,
avendo la velocità necessaria per saltare Chiellini e Bonucci e creare
scompiglio nell’area bianconera in una partita così tirata. Prima del fischio
finale c’è giusto il tempo per un contropiede 2 contro 2 sbagliato da Pandev, che
serve una pallaccia ad Insigne.
La
differenza l’hanno fatta i cambi. Conte, o chi per lui non solo può contare su
una task force di qualità e quantità in tutti i reparti, ma all’occorrenza
inserisce pedine importanti per sbloccare partite come queste, ha piena fiducia
di quasi tutta la sua rosa. Mazzarri, in una gara in cui da una parte e
dall’altra quasi tutti sono provati per gli impegni con le nazionali, ha
aspettato solo il 2-0 per cambiare qualcosa. Davvero poco, troppo poco e troppo
tardi.
La
Juventus coglie tre punti pesantissimi contro la diretta concorrente e si
innalza da sola in testa alla classifica. Sul piano del gioco tra Juventus e
Napoli non ha vinto proprio nessuno. Gioco costruttivo e propositivo non c’è
stato da parte di nessuna della due squadre, davvero poco per il “classico
italiano”.
s.c.
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