DNIPROPETROVSK. Il Napoli in Ucraina affronta il Dnipro nella
terza giornata di Europa League. Mazzarri non contento della lezione di
Eindhoven rinuncia ai titolari riproponendo il Napoli-B con un inedito 3-4-2-1:
Rosati tra i pali; Gamberini Fernandez e Aronica nella difesa a tre; Dossena e
Mesto sugli esterni, al centro con Dzemaili e Donadel; Zuniga e Insigne a
sostenere Vargas.
Stesso film di Eindhoven. Quello che va in scena è lo stesso film
visto con Il Psv. Dopo un minuto il Napoli è già sotto: punizione di Rotan,
e Fedetskyi nella mischia batte
Rosati. Al ‘9 ci prova Insigne, ma la
palla va alta.
Insigne e Vargas non
pungono. A Lorenzo
mancano i rifornimenti, e il talento di Frattamaggiore non può dimostrare il
suo valore solo in situazioni del genere. Non è supportato dalla squadra
titolare, e per giunta in una competizione europea dove si affrontano squadre
ben organizzate sul piano del gioco. Vargas dal canto suo è totalmente
impalpabile.
Incertezze sulle palle
inattive. Il Dnipro si
schiera con un 4-4-2 e gioca un ottimo calcio anche a livello di intensità.
Al’34 calcio di punizione di Rotan sul secondo palo, la palla va fuori di poco.
Una cosa è certa anche il Napoli-B come il Napoli-A soffre terribilmente sulle
palle inattive. Al’37 Fernandez fa da torre ad Insigne che di testa insacca in
posizione irregolare. Al’41 gli ucraini fanno 2-0: il brasiliano Mathaus sempre
sugli sviluppi di un calcio piazziato anticipa un incerto Rosati. Al’45
bruttissimo gesto di Fernandez, l’argentino rifila una testata ad un’avversario
a gioco fermo, l’arbitro lo grazia con il giallo ma il rosso c’era tutto. Il
Napoli va a riposo sullo 0-2 e con in nervi a fior di pelle.
Secondo tempo entra Cavani. La ripresa inizia con un Napoli che
sembra più intraprendete. Mesto si procura un calcio d’angolo, ma è un fuoco di
paglia dato che al’48 è il Dnipro a sfiorare il terzo goal.
Al’51
Mazzarri inserisce Cavani per Vargas e Pandev per Dossena, attacco più
competitivo ma è troppo tardi. Cavani cerca di dare subito la carica ai suoi,
al’53 ci prova da fuori di prima intenzione. Al’56 su cross di Aronica, Il
Matador stacca benissimo in area e di testa colpisce il palo. Al’63 legno anche
per il Dnipro: Kalinic salta
tutta la difesa del Napoli compreso Rosati e colpisce il palo a porta vuota. E’
il preludio al terzo goal che arriva al’64 con l’altro brasiliano, Giuliano,
che approfitta di un retropassaggio sbagliato di Zuniga. Cavani al’73 imbeccato
da Zuniga è atterrato in area di rigore, e dal dischetto accorcia le distanze
per il Napoli.
Europa League snobbata. Mazzarri oltre a schierare solo due
titolari su undici, anche in conferenza stampa ammette esplicitamente di
privilegiare il campionato a discapito delle coppe.
La
squadra dal canto suo commette tutti gli errori di Eindhoven: poco piglio,
gioco inesistente, amnesie difensive e una svogliatezza e una sufficienza di
fondo. Con tre punti in tre partite e con queste premesse, se Mazzarri non
cambia qualcosa nella formazione e chi va in campo non cambia l’approccio
mentale alle gare, per il Napoli sarà difficile passare il turno.
Lazio e Inter ok. Le altre italiane in Europa League,
Inter e Lazio cambiano due tre pedine ripetto al campionato. Stramaccioni e
Petkovic non praticano affatto il massiccio turn-over di Mazzarri e i risultati
si vedono. L’Inter a San Siro batte il Partizan per 1-0 grazie al goal di
Palacio, la Lazio sfiora l’impresa ad Atene raggiunta dal Panathinaikos solo al
’90. I biancocelesti restano comunque in testa nel Gruppo J, e anche l’Inter è
prima con sette punti nel suo girone in coabitazione con il Rubin Kazan.
s.c.
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