26/10/12

DNIPRO - NAPOLI 3 - 1, IL COMMENTO


Si potrebbe benissimo fare un copia e incolla con l’articolo post PSV, se non per il gol di Cavani. Stessi gol incassati, ma soprattutto stesso atteggiamento in campo. L’impressione è che chi è sceso in campo durante la settimana si alleni con un’altra squadra. Si sa che Vargas non vale Cavani, che Mesto non vale Maggio e che Donadel non ha il piede di Inler, ma non imbastire neanche una trama di gioco degna di essere chiamata tale ci sembra un po’ troppo. Così come dopo la gara di Eindhoven ci ritroviamo qui a parlare di un Napoli spento, senza idee ma soprattutto senza il mordente che caratterizza le squadre di Mazzarri. Per fortuna lo scivolone casalingo del PSV con l’AIK tiene ancora aperta la qualificazione alla fase successiva, ma non possiamo sperare che gli altri perdano. L’Europa League va comunque onorata, e vincere è importante anche per scalare il ranking Uefa, per salire di fascia e poter sperare nei prossimi sorteggi, ci auguriamo che siano quelli di Champions, di pescare squadre di livello inferiore. Forse la gara più brutta di Insigne, che mai è stato assistito da Vargas (praticamente non pervenuto) e con un Zuniga messo in mezzo al campo come se fosse l’unica alternativa. Lorenzo dà il meglio di sé se affiancato da Cavani, cioè da chi crea spazi e si porta l’avversario e dialoga col pallone come pochi. Vargas non ha fatto mai salire la squadra, né vinto un contrasto o finalizzato un dribbling. Dzemaili è alla sua seconda figuraccia consecutiva in Europa passando per un novellino. Dossena sembra ancora in ritardo di preparazione, ma comunque vittima di uno stato confusionale perenne. Spazio ai giovani va bene, fare figuracce davanti all’Europa intera no! Stadio del Dnipro tutto esaurito e formazione tipo in campo salvo un cambio obbligato per infortunio, questo ancora una volta a dimostrazione che l’Europa League è un “fastidio” solo per le squadre italiane. La maglia azzurra va onorata, così come vanno onorati quei 170 tifosi infreddoliti che si sono sobbarcati un viaggio da odissea. Gli azzurri hanno incassato 2 dei 3 gol che neanche la categoria dei pulcini prende, ancora da palla da fermo e con difesa in marcatura. Il terzo è pura sfortuna mista ad ingenuità, ma piove sempre sul bagnato. È bastato l’ingresso in campo di Cavani e Pandev per far abbassare gli ucraini e vedere negli occhi di Ramos la paura di una rimonta. Ai padroni di casa va dato atto di essere stati ordinati in campo e attenti a chiudere le linee di passaggio verso le fasce, ma nessun campione in grado di impensierire più di tanto. Hanno messo la gara sull’aspetto fisico sapendo di vincere tutti i duelli e di poter contare su un arbitraggio europeo che lascia giocare (a quando in Italia? Siamo stufi di vedere gente che casca a terra solo con la forza di uno sguardo). Domenica ancora in campo, c’è il campionato, e così come dicemmo 2 settimane fa: resettare, non siamo quelli visti stasera!



s.s.

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