Si potrebbe benissimo fare un
copia e incolla con l’articolo post PSV, se non per il gol di Cavani. Stessi
gol incassati, ma soprattutto stesso atteggiamento in campo. L’impressione è
che chi è sceso in campo durante la settimana si alleni con un’altra squadra.
Si sa che Vargas non vale Cavani, che Mesto non vale Maggio e che Donadel non
ha il piede di Inler, ma non imbastire neanche una trama di gioco degna di
essere chiamata tale ci sembra un po’ troppo. Così come dopo la gara di
Eindhoven ci ritroviamo qui a parlare di un Napoli spento, senza idee ma
soprattutto senza il mordente che caratterizza le squadre di Mazzarri. Per
fortuna lo scivolone casalingo del PSV con l’AIK tiene ancora aperta la
qualificazione alla fase successiva, ma non possiamo sperare che gli altri
perdano. L’Europa League va comunque onorata, e vincere è importante anche per
scalare il ranking Uefa, per salire di fascia e poter sperare nei prossimi
sorteggi, ci auguriamo che siano quelli di Champions, di pescare squadre di
livello inferiore. Forse la gara più brutta di Insigne, che mai è stato
assistito da Vargas (praticamente non pervenuto) e con un Zuniga messo in mezzo
al campo come se fosse l’unica alternativa. Lorenzo dà il meglio di sé se
affiancato da Cavani, cioè da chi crea spazi e si porta l’avversario e dialoga
col pallone come pochi. Vargas non ha fatto mai salire la squadra, né vinto un
contrasto o finalizzato un dribbling. Dzemaili è alla sua seconda figuraccia
consecutiva in Europa passando per un novellino. Dossena sembra ancora in
ritardo di preparazione, ma comunque vittima di uno stato confusionale perenne.
Spazio ai giovani va bene, fare figuracce davanti all’Europa intera no! Stadio
del Dnipro tutto esaurito e formazione tipo in campo salvo un cambio obbligato
per infortunio, questo ancora una volta a dimostrazione che l’Europa League è
un “fastidio” solo per le squadre italiane. La maglia azzurra va onorata, così
come vanno onorati quei 170 tifosi infreddoliti che si sono sobbarcati un
viaggio da odissea. Gli azzurri hanno incassato 2 dei 3 gol che neanche la
categoria dei pulcini prende, ancora da palla da fermo e con difesa in
marcatura. Il terzo è pura sfortuna mista ad ingenuità, ma piove sempre sul
bagnato. È bastato l’ingresso in campo di Cavani e Pandev per far abbassare gli
ucraini e vedere negli occhi di Ramos la paura di una rimonta. Ai padroni di
casa va dato atto di essere stati ordinati in campo e attenti a chiudere le
linee di passaggio verso le fasce, ma nessun campione in grado di impensierire
più di tanto. Hanno messo la gara sull’aspetto fisico sapendo di vincere tutti
i duelli e di poter contare su un arbitraggio europeo che lascia giocare (a
quando in Italia? Siamo stufi di vedere gente che casca a terra solo con la
forza di uno sguardo). Domenica ancora in campo, c’è il campionato, e così come
dicemmo 2 settimane fa: resettare, non siamo quelli visti stasera!
s.s.
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