28/08/12

MAZZARRI IL CAMALEONTE

Walter Mazzarri inizia il suo quarto campionato alla guida del Napoli, con obiettivi sempre più ambiziosi (anche se nessuno lo dice) e con una qualità nascosta che pochi hanno saputo cogliere. Agli occhi dei più il mister di San Vincenzo resta fedele al suo credo tattico e mai mollerà la difesa a 3. Tradizionalista! Ma un’attenta analisi di questi 4 anni fa capire come ha saputo cambiare modulo adattandolo agli uomini a disposizione. Il primo anno il 3-5-2 era il modulo imprescindibile, basato su Hamsik e Lavezzi ed esclusivamente sul contropiede e le sgroppate di Maggio. Stagione dopo stagione, anzi calciomercato dopo calciomercato, gli uomini sono cambiati e Mazzarri, il camaleonte, ha cambiato il suo Napoli. La difesa a 3 resta il caposaldo, ma capace di passare a 4 in fase di non possesso o se una delle 2 fasce era particolarmente “trafficata”. Maggio e il duo Dossena-Zuniga si sono sempre fatti trovare pronti per chiudere una diagonale o rallentare le azioni d’attacco degli avversari. Si è passati dal centrocampo di solo rottura e con un gioco prevedibile, con Gargano e Pazienza, ad un centrocampo dai piedi raffinati con la diga svizzera fatta di muscoli e testa e con l’arretramento di qualche metro di Hamsik. Le sovrapposizioni sulle fasce sono nettamente aumentate grazie alla copertura del centrocampo. In attacco i cambiamenti più vistosi, con ago della bilancia sempre Hamsik. Con Quagliarella era lo slovacco il delegato a prendere palla dai centrocampisti e poi smistarla ai due d’attacco. Con l’arrivo di Cavani si è avuto il primo profondo cambiamento, anche grazie allo straordinario spirito di sacrificio del Matador. Il trio avanzato era particolarmente mobile, spaziava in tutta la trequarti avversaria e non concedeva punti di riferimento alle difese. Via il Pocho ecco Pandev o, all’occorrenza, Insigne. È aumentato il possesso palla, Hamsik gode di maggiore libertà che si traduce in maggiori inserimenti. Pandev ha anche contribuito ad innalzare il tasso tecnico ed a proteggere meglio i palloni alti che arrivano dai lanci di Cannavaro o Inler. Cambiano gli uomini e cambia il Napoli, ma non cambia la fame di vittoria: bravo mister camaleonte!

s.s.

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