In uno scorso articolo abbiamo indicato la Fiorentina come una possibile sorpresa di questo campionato, e alla luce di quanto visto sabato riconfermiamo quanto detto. Ma con qualche postilla. Domenica prossima gli azzurri sfideranno, alla prima ufficiale al San Paolo, proprio la squadra di Montella trascinata da un Jovetic determinato a consacrarsi top-player. Analizzando nei minimi dettagli la gara con l’Udinese sono emersi dei limiti che i ragazzi di Mazzarri devono sfruttare al meglio. La difesa presa singolarmente ha dei buoni interpreti, ma che fanno fatica a muoversi all’unisono: vedi il gol di Maicosuel con il mancato fuorigioco. La scarsa copertura dei 2 centrocampisti di fascia in occasione delle diagonali difensive è il vero tallone d’achille del reparto arretrato. Tallone che Insigne deve mordere grazie al suo marchio di fabbrica: inserimento dalle fasce verso il centro alle spalle del difensore centrale. Resta comunque di spessore, e con un delizioso giro-palla, il centrocampo. Pizarro e Borja Valero si alternano nei compiti di interdizione e di costruzione e servirà un Inler sugli allori per spegnere sul nascere le idee dei due fiorentini, considerando anche la percentuale di passaggi centrali rispetto a quelli destinati sulle fasce. Infatti nell’arco dell’intera partita la Fiorentina ha avuto più possesso palla e forse anche più occasioni nitide da gol, ma l’impressione che potesse far male non c’era. L’Udinese con un corretto assetto tattico e con le seconde linee ha rischiato di vincere la gara col minimo sforzo. I viola hanno vinto grazie ad una deviazione netta e ad un gol a pochi secondi dal fischio finale. L’attacco si aggrappa esclusivamente sulle invenzioni di Jo-Jo, mal accompagnato sabato da Ljacic. Leggermente meglio con l’ingresso di El Hamdaoui, complice l’effetto sorpresa del nuovo arrivato. Servirà un Napoli concentrato e disposto a lottare su ogni pallone visto che ancora una volta troveremo una squadra con un modulo speculare. Ma il 3-5-2 non era un modulo ormai datato?
s.s.
