E' in questo mondo di
ladri dove c'è ancora un gruppo di amici che non si arrendono mai e che non
hanno nessuna intenzione di farlo. In questo mondo di santi il nostro cuore è stato rapito da mille profeti e da quattro cantanti. Così recita un brano
famosissimo, che sembra quasi scritto apposta per un gruppo di ragazzi a cui è
stato rubato il "cuore" da chi crede di passarla liscia e di godere i benefici
derivanti da un gesto del genere, qualora ce ne siano. E' quello che è capitato
al nostro staff che sin dall'inizio ha creato e portato avanti questo che agli
occhi dei più risulta essere un semplice blog come qualcosa di importante,
qualcosa per cui vale sempre la pena. Un prodotto forse non di qualità eccelsa
ma dove è forte ed evidente la mano di chi ci lavora mosso solo ed unicamente
dalla passione e dalle piccole soddisfazioni di tutti i giorni. Valori e
sensazioni che forse non tutti sanno cogliere e che invece dovrebbero essere
alla base di un mestiere come quello del giornalista. Specie di gran lunga
peggiore sono coloro che credono di esserlo o che aspirano a diventarlo, ma che
alla fin dei conti sono solo dei veri e propri avvoltoi. Ingabbiati come
prigionieri nelle redazioni di grandi testate, con le mani legate e le ali tarpate, preferiscono
scopiazzare e rubare. Tra le loro vittime, coloro che al contrario vivono e
lavorano in modo totalmente opposto e in virtù di ciò sono capaci di produrre
cose che loro possono solo permettersi di copiare. E’ quello che è successo a www.napolifocus.it, derubato di una
rubrica che in realtà da sempre è stato un vero e proprio valore aggiunto. Qualcuno
ne ha colto l’importanza e ha avuto la brillante idea di portarla nel grigiore
della sua redazione da dove poi è venuta fuori solo una brutta copia di quella
che invece da sempre appare sulle nostre pagine. Un po’ come una pianta sradicata
dal suo habitat naturale senza le condizioni vitali adatte o come un trofeo di
guerra strappato al nemico e messo in bella mostra, questo è l’effetto che fa.
Ma tutto ciò non appare agli occhi di chi si ferma alla superficie delle cose
dall’alto del suo piedistallo che in realtà non è nient’altro che la pila di
libri universitari di cui forse molto poco gli è rimasto. Alla luce di tutto
questo, resta senz'altro l’amarezza derivante oltre che dall’episodio in particolare, anche dall'aver constatato la malignità che c’è in un ambiente come questo ormai logoro
dall’esasperata competizione e anche però una piccola soddisfazione poichè chi è ben più affermato di noi ha bisogno di prendere spunto da un piccolo blog come il nostro pur di andare avanti e non risultare noioso e ripetitivo agli occhi dei lettori.
Raffaele Mazzone
Nessun commento:
Posta un commento