17/11/12

STASERA C'E' IL DIAVOLO AL SAN PAOLO


Chiudiamo gli occhi e pensiamo ai vari Napoli-Milan. Vengono in mente ricordi bellissimi e ricordi che farebbero meglio a rimanere tali. Ci si ricorda di Maradona, di Careca e Bruscolotti, ma anche degli olandesi dei rossoneri che hanno fatto passare brutti momenti a tutte le difese d'Europa e anche a quella azzurra, quando sulla panchina del San Paolo sedeva Ottavio Bianchi. Quella di oggi è una partita completamente diversa, due umori completamente opposti: da un lato il Milan che, spronato dal presidente Berlusconi, vuole ritornare al successo. Dall'altra parte del rettangolo da gioco c'è un Napoli che, dopo le due rimonte contro Dnipro e Genoa, sembra rinfrancato e rivitalizzato, pare aver dimenticato la sconfitta rimediata in Ucraina e a Torino. Una sfida che vede i talenti più puri e cristallini della Serie A a confronto, due compagni di Nazionale, Insigne per gli azzurri, El Shaarawy per i rossoneri. Mentre il primo deve ancora trovare le giuste misure al primo anno di A, il secondo sembra essersi ambientato proprio bene nella massima serie italiana. L'idolo del “faraone” è Marek Hamsik, al quale è ispirato il taglio di capelli. Quello slovacco che, forse, si aspettava di vedere a Milanello la scorsa estate, quando si parlava di lui in ottica Milan. Ma Hamsik ha giurato fedeltà al Napoli e al popolo azzurro. Negli occhi di tutti i tifosi c'è ancora quella strepitosa progressione dello slovacco, ancora un bimbo a dirla tutta, nella penultima giornata del primo campionato in A della gestione De Laurentiis, quel 3-1 che condannò il Diavolo all'inferno dell'allora Coppa UEFA. Ora il Napoli ci vuole riprovare, con un San Paolo “illuminato” dai nuovi tabelloni al led che vogliono far dimenticare il passato. Una sconfitta potrebbe essere letale al morale degli azzurri, una vittoria sancirebbe l'ormai definitiva “morte” di Massimiliano Allegri sulla panchina dei rossoneri. Quel tecnico che, in un Cagliari-Napoli venne colpito da una pallonata di Ezequiel Lavezzi, quel “pocho” che questa settimana era a Napoli. Stavolta ci sarà la “pallonata” fatale per il collega di Mazzarri?




l.a.

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