Chiudiamo gli occhi e pensiamo ai vari Napoli-Milan.
Vengono in mente ricordi bellissimi e ricordi che farebbero meglio a rimanere
tali. Ci si ricorda di Maradona, di Careca e Bruscolotti, ma anche degli
olandesi dei rossoneri che hanno fatto passare brutti momenti a tutte le difese
d'Europa e anche a quella azzurra, quando sulla panchina del San Paolo sedeva
Ottavio Bianchi. Quella di oggi è una partita completamente diversa, due umori
completamente opposti: da un lato il Milan che, spronato dal presidente
Berlusconi, vuole ritornare al successo. Dall'altra parte del rettangolo da
gioco c'è un Napoli che, dopo le due rimonte contro Dnipro e Genoa, sembra
rinfrancato e rivitalizzato, pare aver dimenticato la sconfitta rimediata in
Ucraina e a Torino. Una sfida che vede i talenti più puri e cristallini della
Serie A a confronto, due compagni di Nazionale, Insigne per gli azzurri, El
Shaarawy per i rossoneri. Mentre il primo deve ancora trovare le giuste misure
al primo anno di A, il secondo sembra essersi ambientato proprio bene nella
massima serie italiana. L'idolo del “faraone” è Marek Hamsik, al quale è
ispirato il taglio di capelli. Quello slovacco che, forse, si aspettava di
vedere a Milanello la scorsa estate, quando si parlava di lui in ottica Milan.
Ma Hamsik ha giurato fedeltà al Napoli e al popolo azzurro. Negli occhi di
tutti i tifosi c'è ancora quella strepitosa progressione dello slovacco, ancora
un bimbo a dirla tutta, nella penultima giornata del primo campionato in A
della gestione De Laurentiis, quel 3-1 che condannò il Diavolo all'inferno
dell'allora Coppa UEFA. Ora il Napoli ci vuole riprovare, con un San Paolo
“illuminato” dai nuovi tabelloni al led che vogliono far dimenticare il
passato. Una sconfitta potrebbe essere letale al morale degli azzurri, una
vittoria sancirebbe l'ormai definitiva “morte” di Massimiliano Allegri sulla
panchina dei rossoneri. Quel tecnico che, in un Cagliari-Napoli venne colpito
da una pallonata di Ezequiel Lavezzi, quel “pocho” che questa settimana era a
Napoli. Stavolta ci sarà la “pallonata” fatale per il collega di Mazzarri?
l.a.
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