L’ ultima del Resundra.Va in scena l’ultima del Resundra prima
della sua demolizione, lo stadio dove Pelè è diventato Pelè vincendo la coppa
Rimet nel 1958 in
quella finale contro la Svezia di Liedhom.
Mazzarri sa che
sarà una gara difficilissima, e inserisce quindi due titolarissimi al Napoli
formato Europeo visto finora, uno a centrocampo e uno attacco: Behrami e
Cavani. Tra i pali c’è Rosati, Aronica è scelto come centrale difensivo
affiancato da Britos e Gamberini, che vince in extremis il ballottaggio con
Campagnaro, in mediana è Beherami ad aiutare Donadel, gli esterni sono Mesto e
Dossena, Dzemaili tra le linee supporta Vargas e Cavani. Alm schiera l’Aik
Solna con lo stesso 4-4-2 visto al San Paolo.
Al ’10 punizione
per il Napoli dal lato destro, Dzemaili alla battuta chiama uno schema ma la
soluzione non va a buon fine. Fin dai primi minuti si capisce che il più attivo
dell’ Aik è Bangura attaccante della Sierra Leone.
Dzemaili porta il Napoli in vantaggio. Azzurri in vantaggio al ’19: Cavani si
invola in contropiede e dopo aver percorso una trentina di metri prova a
metterla al centro, Turina respinge sui piedi di Dzemaili lesto a depositare la
palla in rete.
Al’25 incertezza
di Aronica che si fa superare da Bangura che tira fuori.
Danielsson pareggia. L’Aik al’34 fa 1-1 con Danielsson, che
lasciato solo va a colpire di testa e mette la palla all’incrocio dei pali dove
Rosati non può arrivare. Al’45 Cavani è ammonito per aver scagliato via un
pallone.
La partita non è
bella, si gioca su ritmi bassissimi ed entrambe le squadre arrivano a creare
situazioni pericolose solo in maniera episodica.
La Ripresa. Mazzarri capisce che la vittoria è
indispensabile per passare il turno senza aspettare il PSV al San Paolo, e
inserisce Inler per un ancora spento Donadel.
Lo svizzero,
dopo pochi minuti dal suo ingresso, scodella un tiro cross nell’area svedese
sul quale Cavani per poco non ci arriva.
Al ’63 Mazzarri
decide di inserire anche Zuniga per Mesto, e questi cambi si riveleranno
preziosi. Il Napoli va vicino al 1-2 al ’64: Un cross di Cavani innesca un vero
e proprio flipper umano nell’area dell’AIK, ma prima Dzemaili, poi Vargas da ottima posizione
non ne approfittano complice anche l’attenzione del portiere svedese.
Al’73 entra in
campo anche Hamsik per Dzemaili. Zuniga al’74, servito da Cavani, si defila
troppo e non riesce a calciare in maniera pericolosa.
Bongura al’77 ci
prova con una botta di sinistro da fuori area; la palla, fortunatamente per il
Napoli, si alza troppo e non centra la porta.
Aronica all’84
conferma il suo periodo no facendosi espellere per un fallo da ultimo uomo su
Bangura che lo supera con una faciltà impressionante. Mazzarri dopo l’
espulsione schiera il Napoli con un 4-4-1. All’86, l’AIK prova a vincere la partita con una conclusione da fuori di Lorentzon, ma non
trova fortuna.
Cavani in extremis qualifica gli azzurri. Al’93 Vargas serve Cavani in area,
l’uruguaiano lascia sul posto Karlsonn che non può far altro che stenderlo.
Dagli undici metri il Matador realizza l’ultimo goal della storia del Rasundra
e manda il Napoli ai sedicesimi di finale di Europa League con un turno di
anticipo, ma che fatica!
s.c.
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