Non faremo una recensione sul
film campione d’incassi della scorsa stagione, ma punteremo il dito contro chi
ha aspettato il primo passo falso del Napoli per iniziare a criticare. 3
vittorie di fila, 4 se consideriamo la gara di coppa, e tutti a osannare il Napoli ed eleggerlo ad unico rivale
della Juve. Pareggio scialbo in
superiorità numerica e il Napoli torna la squadretta del primo anno di A
dell’era De Laurentiis. Napoli Focus ieri ha semplicemente
raccontato una partita, dato le proprie considerazioni e lasciato, come sempre,
spazio ai commenti dei lettori. Nessuno della nostra redazione si è travestito
da uccello del malaugurio o da accusatore, ma non tutti dai giornalisti ai
tifosi (alcuni) si sono comportati allo stesso modo. Torniamo da una trasferta
insidiosa (il Catania ha pareggiato con la Roma all’Olimpico e vinto di forza
con il Genoa), e storicamente sfortunata, con un punto in più in classifica,
senza subire gol (anche se per poco non succedeva il patatrack) ma con una
prestazione da 4 in pagella. E allora? Ora sono tutti brocchi? Ci mancano
Lavezzi e Gargano? Insigne non è pronto e Pandev è fuori condizione? L’anno
scorso la Juve pareggiò in casa con
Bologna e Cagliari eppure a fine anno ha vinto lo scudetto e nessuno più si
ricordò di quelle partite. Il problema non è steccare una partita, ma
riconoscere gli errori e correggerli. Qualche lettore attento dirà che anche
noi ieri abbiamo parlato di punti buttati, di prestazione non all’altezza e che
una squadra che punta allo scudetto queste partite deve vincerle. E’ verissimo,
ma non abbiamo mai sconfessato il lavoro di Mazzarri o della società. Abbiamo
rilevato degli errori, tipo i cambi in ritardo o l’atteggiamento di qualche
giocatore, e li abbiamo commentati. La crescita di una squadra passa per punti
presi in condizioni non favorevoli (avversari che si difendono in 10) o con una
vittoria giocando male (tipo la gara casalinga con i viola), ma passa anche per
una crescita mentale per capire i propri limiti e superarli. Negli anni scorsi
soffrivamo le squadrette, con rispetto parlando ma il gioco del calcio consiste
nel fare gol e non di proteggere la porta come se fosse la cassaforte di Fort
Knox, che si difendevano in 11 e si chiudevano in difesa e tutti, Mazzarri
compreso, speravamo che quest’anno avessimo superato quest’ostacolo. Purtroppo
la gara di ieri ci ha smentito, ma è da stupidi stare a crocifiggere la
squadra. Il tifoso ha il diritto di
criticare (in modo costruttivo e civile) la squadra, ma allo stesso tempo ha il
dovere di sostenerla. I gufi
lasciamoli fare agli altri, quelli che vivono nella nebbia; noi abbiamo il
sole, facciamo gli usignoli!
s.s.
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