Si doveva dare un segnale forte
a chi ieri ha vinto e a chi giocherà il posticipo, invece è stata la
prestazione più brutta degli azzurri. L’espulsione, giustissima, ha subito
messo la gara in discesa per il Napoli. Questo è stato l’errore della squadra di
Mazzarri. Per assurdo il repentino cambio di programma ha destabilizzato il
Napoli. Il Catania ha interpretato la gara al meglio, sapendo di essere
inferiore sul piano tecnico ha ripiegato in difesa e in modo ordinato ha
respinto tutti gli attacchi degli avversari. Il Napoli doveva subito alzare i
ritmi e far correre la squadra di Maran, invece si è bloccato sulla trequarti
catanese con un possesso palla sterile che permetteva alla difesa di
schierarsi. Mazzarri ci ha messo del suo aspettando soltanto la ripresa per
inserire Insigne e sfruttare l’uomo in più, anche se andava tolto un difensore
e non un centrocampista. Fin dall’espulsione il Catania ha rinunciato ad
attaccare e tenere 3 difensori era davvero inutile, bisognava invece rinforzare
il parco avanzato. Nel primo tempo nessun tiro in porta per il Catania, tranne
un colpo di testa di Spolli lontano dai pali ma che poteva trasformarsi in
assist per Legrottaglie. Il secondo tempo inizia sotto la spinta costante, ma
comunque confusa, del Napoli. Il Catania arretra ancora di più il baricentro
lasciando le sole azioni offensive al contropiede. Hamsik, per niente in
giornata, prende il posto di Inler con il compito di lanciare il tridente di
attaccanti puri. A metà secondo tempo dentro anche Vargas, la sceneggiatura non
cambia ma il finale non è quello aspettato. Il Catania continua a rintanarsi in
difesa e a chiudere le linee di passaggio azzurre. Cavani non riesce ad
incidere come al solito, il solo Pandev non basta e Maggio non sfonda sulla
fascia. La squadra etnea soffre la pressione azzurra ma non si scompone più di
tanto e porta a casa un punto insperato per come si era messa la partita. Si è
rischiato anche la beffa quando Gomez a 5’ dalla fine colpisce il palo esterno
della porta di De Sanctis. Che si parli di scudetto o si parli di
qualificazione Champions il progetto di crescita passa anche per queste
partite. Così come si è vinto non brillando con la Fiorentina, questa doveva
essere una gara da portare in porto subito bloccando nella propria metà campo
gli avversari. I cali di concentrazione possono far perdere più punti che di
una sfida con una diretta concorrente. Mazzarri nel post gara ha dichiarato che
serviva maggiore organizzazione e non fretta, ma forse occorreva anche un
guizzo di un campione capace di sbloccare il risultato. Nulla è perduto, il
campionato è lungo ma bisogna mettere pressione agli altri, il Napoli deve
suscitare paura nei confronti degli avversari.
s.s.
Nessun commento:
Posta un commento