LA TRADIZIONE E' TRADIZIONE, GLI AZZURRI NE SANNO QUALCOSA

Come ogni impegno che si rispetti, mister Mazzarri convoca i suoi e li schiera, stavolta non su un campo, ma attorno ad una tavolata, quella azzurra. Un gruppo ritrovato, qualora mai si fosse perso, quello azzurro che anche ieri sera si è riunito solito posto come da tradizione ormai. Tutto iniziò qualche settimana fa quando l'allenatore di San Vicenzo decise di portare a cena i suoi ragazzi per seguire tutti insieme la formazione Primavera impegnata sul campo della compagine juventina in occasione della finale di andata della Coppa Italia Primavera. Il tutto prima di Napoli - Atalanta, partita poi vinta dalla truppa azzurra non senza qualche piccolo affanno. Una vittoria che è risultata essere un'iniezione di fiducia in quegli stessi giocatori che nelle precedenti prestazioni sembravano le brutte copie di se stessi. Il tutto si è ripetuto anche prima di Torino - Napoli 3 a 5, nonostante le numerose assenze per via degli impegni delle nazionali, su tutte quella del Matador che ieri sedeva insieme ai compagni alla tavolata azzurra. Proprio lui, il cui nome non passa giorno che rimbalza da un giornale all'altro, prima accostato a una squadra e poi ad un'altra. Di questo se ne sono accorti anche i compagni di squadra che sentono l'importanza di un giocatore come lui, decisivo ai fini della volata Champions, e soprattutto l'esigenza di trattenerlo in vista della prossima stagione. A questo ci sta pensando anche il presidente, da sempre restio ad uscire dagli schemi di una gestione economica che dal suo insediamento caratterizza la politica societaria azzurra. Un ingaggio da capogiro a cui il calciatore non direbbe di no, sempre che allo stesso tempo si rinforzi la squadra nei vari reparti in modo tale da renderla senz'altro più competitiva. Per il momento non c'è niente di nero su bianco, adesso la priorità ce l'ha il campo, fondamentale sarà raggiungere il secondo posto da cui dipenderà il futuro prossimo dei partenopei. 

Raffaele Mazzone