Dopo la
spettacolare gara contro il Torino, una delle più belle e divertenti del
campionato degli azzurri, nel posticipo del San Paolo c’è il Genoa.
Napoli-Genoa,
una sfida tra due squadre gemellate da 32 anni. I rossoblu in piena corsa
salvezza, non possono fare sconti. Il Napoli deve vincere per presentarsi a
Milano il prossimo 14 aprile con i due punti di vantaggio sul Milan.
Mazzarri rinfrancato
dai progressi mostrati dalla squadra nelle ultime gare potrà schierare la
formazione a suo piacimento. De Sanctis si riprende il suo posto dai pali, mentre
il terzetto difensivo sarà composto probabilmente da Gamberini, Cannavaro e
Britos. Campagnaro sarà tenuto a riposo in vista della super sfida con il
Milan.
Beherami sta
meglio ma è diffidato, quindi al suo posto potrebbe giocare Inler insieme a
Dzemaili. Sulle fasce manco a dirlo Maggio e Zuniga. Il colombiano è in grande
condizione e sta disputando una grandissima stagione mostrando una duttilità
preziosa, giocando anche come terzino difensivo quando viene inserito Armero. Da
Zuniga si aspettano solo notizie positive sul suo rinnovo.
Davanti Insigne
si siede in panchina per lasciare spazio al super terzetto offensivo. Pandev
Hamsik e Cavani sono tornati stabilmente al loro livelli di rendimento.
Ballardini
conscio della forza del Napoli, proverà in tutti modi a strappare qualche punto
al San Paolo e a fermare Cavani. Quel Cavani che ha già allenato a Palermo
quando non era ancora il fenomeno della serie A, ma Ballardini già intravedeva
le qualità dell’uruguaiano.
Il Genoa non può
guardare alla classifica con tranquillità. A otto gare dalla fine c’è un solo
punto di vantaggio sul Siena terzultimo, quindi i genoani devono guardarsi le
spalle. Per di più tra una settimana saranno impegnati nel derby.
Genoa quindi con
il 3-5-2. Frey; Moretti, Portanova e Gramqvist; centrocampo folto e di
contenimento con Antonelli, Vargas, Matuzalem, Kucka e Pisano; Bertolacci per
dare un’ulteriore mano a centrocampo e supportare Borriello.
Insigne e
Immobile i due ragazzi napoletani che faville avevano fatto a Pescara, con
Napoli e Genoa non hanno trovato grandissimo spazio. Entrambi partiranno dalla
panchina e l’under 21 per loro rappresenta quell’isola felice che non è stata
la serie A nella loro prima stagione.
Silvio Capaldo
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