Abbiati-De
Sanctis
Chiacchierati,
criticati, attaccati e rimproverati, eppure fermamente al comando delle
rispettive porte.
Christian Abbiati e Morgan De Sanctis sono l’espressione più alta di una classe di portieri italiana che con loro due vedrà la sua fine.
Entrambi sul tragitto finale della carriera, entrambi consapevoli di avere la possibilità con la maglia rossonera e quella nerazzurra di chiudere col botto.
Il rossonero è tornato alla casa madre in modo stabile da ormai cinque anni, dopo alterne fortune sempre in rossonero e qualche esperienza fuori dai confini nazionali; una scommessa personale di Adriano Galliani che in lui ha sempre visto il modello di ‘Cuore rossonero’. Per lui 22 presenze in questa stagione e tante parate importanti, da baluardo di un Milan che si è aggrappato alla sua classe ed esperienza nei momenti più bui.
Carriera simile per Morgan De Sanctis che ha trovato a Napoli il suo habitat naturale; dopo le recenti critiche, le prestazioni di Torino e della scorsa domenica sembrano aver riportato il sereno nei pressi della sua porta.
Il Napoli pensa al futuro, ma nel frattempo se lo tiene stretto in porta.
Entrambi meritano il palcoscenico Champions, ma solo uno dei due ci entrerà dalla porta principale.
Christian Abbiati e Morgan De Sanctis sono l’espressione più alta di una classe di portieri italiana che con loro due vedrà la sua fine.
Entrambi sul tragitto finale della carriera, entrambi consapevoli di avere la possibilità con la maglia rossonera e quella nerazzurra di chiudere col botto.
Il rossonero è tornato alla casa madre in modo stabile da ormai cinque anni, dopo alterne fortune sempre in rossonero e qualche esperienza fuori dai confini nazionali; una scommessa personale di Adriano Galliani che in lui ha sempre visto il modello di ‘Cuore rossonero’. Per lui 22 presenze in questa stagione e tante parate importanti, da baluardo di un Milan che si è aggrappato alla sua classe ed esperienza nei momenti più bui.
Carriera simile per Morgan De Sanctis che ha trovato a Napoli il suo habitat naturale; dopo le recenti critiche, le prestazioni di Torino e della scorsa domenica sembrano aver riportato il sereno nei pressi della sua porta.
Il Napoli pensa al futuro, ma nel frattempo se lo tiene stretto in porta.
Entrambi meritano il palcoscenico Champions, ma solo uno dei due ci entrerà dalla porta principale.
Boateng-Hamsik
Probabilmente
il match si deciderà tutto qui.
Se Kevin Prince Boateng e Marek Hamsik saranno in serata, allora accomodatevi sul divano e godetevi lo spettacolo.
Il ghanese, in assenza di Balotelli, sarà il vero cuore del Milan: da lui passeranno i palloni più importanti, sempre da lui partiranno le giocate decisive. Il momento di appannamento di inizio stagione s’è diradato come un nuvolone nero con l’arrivo della primavera e il principe rossonero vuole riportare i suoi nella massima competizione europea per affermarsi finalmente su palcoscenici internazionali. Già un gol per lui contro gli azzurri al San Siro, in un 3-0 di due anni fa che spezzò i sogni scudetto di un Napoli ad alta quota.
Il dirimpettaio slovacco è invece il termometro di questo Napoli: se lui gira, girano tutti.
Già 31 presenze e nella sua storia quel gol in coast-to-coast proprio al Milan che gli regalò il cuore dei suoi tifosi.
Al San Siro, però,la Scala
del Calcio, manca un suo acuto deciso.
Sarà la serata giusta per le urla disumane.
Se Kevin Prince Boateng e Marek Hamsik saranno in serata, allora accomodatevi sul divano e godetevi lo spettacolo.
Il ghanese, in assenza di Balotelli, sarà il vero cuore del Milan: da lui passeranno i palloni più importanti, sempre da lui partiranno le giocate decisive. Il momento di appannamento di inizio stagione s’è diradato come un nuvolone nero con l’arrivo della primavera e il principe rossonero vuole riportare i suoi nella massima competizione europea per affermarsi finalmente su palcoscenici internazionali. Già un gol per lui contro gli azzurri al San Siro, in un 3-0 di due anni fa che spezzò i sogni scudetto di un Napoli ad alta quota.
Il dirimpettaio slovacco è invece il termometro di questo Napoli: se lui gira, girano tutti.
Già 31 presenze e nella sua storia quel gol in coast-to-coast proprio al Milan che gli regalò il cuore dei suoi tifosi.
Al San Siro, però,
Sarà la serata giusta per le urla disumane.
El
Shaarawy-Cavani
37
anni in due, 38 gol in questa serie A.
Due bomber, due campioni, due fenomeni con margini di miglioramento ancora illimitati.
Stephan El Shaarawy ed Edinson Cavani, il Faraone contro il Mattatore, la cresta ritta e sempre attenta contro la coda irriverente ed imprevedibile, con tutti i riflettori puntati addosso.
Il giovane italiano vive un momento di rilassamento nella sua stagione di consacrazione, stagione partita col botto e con i gol che hanno trascinato i rossoneri fuori dal pantano dell’avvio di 2012.
16 le sue reti, due proprio all’andata nella rimonta-beffa del San Paolo, ma soprattutto un rendimento sempre costante a renderlo punto fisso per questa squadra e per Allegri, che ha dovuto fare a meno di lui una sola volta in campionato.
Non solo Milan, perché anche per Prandelli il classe ’92 è presente e futuro in maglia azzurra.
Edinson Cavani lo incontrerà molto probabilmente anche alla Confederation della prossima estate.
L’uruguaiano ha trascinato anche quest’anno il Napoli fino alla vetta del campionato, ad un passo dal tricolore tanto ambito. Non ha segnato all’andata, ma il rossonero lo ricorda bene, cosi come la tripletta regalata lo scorso anno proprio al Diavolo.
Capocannoniere al momento e, molto probabilmente, anche al termine della stagione.
Se lo augurano all’ombra del Vesuvio, cosi come si augurano di rivederlo con la stessa maglia anche il prossimo anno.
Due bomber, due campioni, due fenomeni con margini di miglioramento ancora illimitati.
Stephan El Shaarawy ed Edinson Cavani, il Faraone contro il Mattatore, la cresta ritta e sempre attenta contro la coda irriverente ed imprevedibile, con tutti i riflettori puntati addosso.
Il giovane italiano vive un momento di rilassamento nella sua stagione di consacrazione, stagione partita col botto e con i gol che hanno trascinato i rossoneri fuori dal pantano dell’avvio di 2012.
16 le sue reti, due proprio all’andata nella rimonta-beffa del San Paolo, ma soprattutto un rendimento sempre costante a renderlo punto fisso per questa squadra e per Allegri, che ha dovuto fare a meno di lui una sola volta in campionato.
Non solo Milan, perché anche per Prandelli il classe ’92 è presente e futuro in maglia azzurra.
Edinson Cavani lo incontrerà molto probabilmente anche alla Confederation della prossima estate.
L’uruguaiano ha trascinato anche quest’anno il Napoli fino alla vetta del campionato, ad un passo dal tricolore tanto ambito. Non ha segnato all’andata, ma il rossonero lo ricorda bene, cosi come la tripletta regalata lo scorso anno proprio al Diavolo.
Capocannoniere al momento e, molto probabilmente, anche al termine della stagione.
Se lo augurano all’ombra del Vesuvio, cosi come si augurano di rivederlo con la stessa maglia anche il prossimo anno.
Ma
questo non è il momento di pensare al futuro, è solo il momento di prendersi il
campionato in mano.
Il Faraone o il Matador?
Il Faraone o il Matador?
Tutti
i duelli di “1contro1” potrete vederli anche in Tv, nell’appuntamento del
mercoledi di “Sorrisi e Palloni”, trasmissione condotta da Bruno Gaipa su Capri
Event (canale 271 0 607 del DT), o ascoltarli nella sua versione radiofonica in
onda su Radio Punto Nuovo (Napoli freq. 99.0), dal lunedi al venerdi dalle
14.00 alle 16.00!
Gennaro Arpaia
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