10/12/12

INTER - NAPOLI 2 - 1: GUARIN E MILITO SCAVALCANO IL NAPOLI


Milano. Inter- Napoli doveva essere un big match è un big match è stato, L’Inter esce vittoriosa per 2-1 , è il quarto successo su cinque big match giocati dai neroazzurri. L’unica sconfitta contro le “grandi” è stata quella contro la Roma di Zeman.
l’Inter gioca un calcio speculare e non ha un’idea di gioco. Vive di episodi, come le due occasioni da goal ( uno schema su calcio piazzato e un contropiede) entrambe sfruttate con grande cinismo. Per avere la meglio sui neroazzurri bisogna giocare un calcio propositivo, costruire invece che distruggere come appunto sa fare la squadra di Stramaccioni, e il Napoli soprattutto nel primo tempo e nel finale della ripresa, pur giocando complessivamente meglio dell’Inter, non è riuscito ad essere cinico in zona goal. Gli azzurri hanno peccato soprattutto in fase conclusiva, sei nitide occasioni da goal non sfruttare.
Napoli che nelle sfide con le prime sette del campionato ha un ruolino di marcia opposto all’Inter, quattro sconfitte e un pareggio.
Nessuna novità nelle file del Napoli, Mazzarri conferma la formazione della vigilia.
Stramaccioni, a sorpresa, passa da un 3-4-3 a un 3-5-2 rinunciando a Palacio dal primo minuto e inserendo Guarin dietro le punte rinfoltendo il centrocampo. Segno che il tecnico interista non vuole sbilanciarsi, ma giocare una partita accorta ed essenziale.
Primo tempo subito Guarin. L’Inter ci mette sette minuti per passare in vantaggio, calcio d’angolo di Cassano dalla sinistra e Guarin completamente dimenticato dalla difesa del Napoli è libero di insaccare l’1-0. Uno schema quindi, provato dall’Inter in allenamento e anche in altre gare di campionato, al Napoli si può imputare solo un calo di attenzione su questo episodio, ma in queste gare anche il minimo calo di concentrazione può essere fatale.
Nonostante il termometro a Milano faccia registrare 0 gradi il clima in campo è caldissimo, Cannavaro e Britos non fanno i complimenti a Cassano, sul versante opposto Juan Jesus non si risparmia su Cavani.
La squadra di Mazzari seppur scossa prova a reagire. Al’17 Cavani dribbla Cambiasso e serve Insigne, che dal limite non riesce ad inquadrare la porta.
Cavani gioca complessivamente bene, ed innesca un duello tutto personale con Juan Jesus, difensore dotato di grande forza fisica e corsa quindi in grado di provare a contenere il Matador, nonostante tutto l’uruguaiano non perde il duello contro il difensore brasiliano, riuscendo a vincere contrasti e a procurasi palle goal.
Chi non riesce ad incidere come al solito è Hamsik, Stramaccioni aveva pubblicamente affermato di temere più Marek che Cavani, e infatti lo slovacco resta imbrigliato nella fitta rete di trame nerazzurri per lui appositamente preparata, e pur essendo al centro del gioco degli azzurri non si è riuscito quasi mai a rendersi pericoloso con i suoi soliti inserimenti.
AL’19 proprio Cavani appoggia ad Hamsik in area, il tiro dello slovacco va fuori, probabilmente c’è una deviazione ma l’arbitro non concede il calcio d’angolo, non sarà l’unica volta.
Al’ 27 su un bel cross di Maggio dalla destra Cavani prova una sforbiciata tra Ranocchia e Cambiasso, ma la palla esce.
Milito non perdona. Guarin, l migliore dei suoi,con una percussione propizia anche il goal del 2-0: il colombiano al’38 dribbla Behrami e serve Milito che in area protegge la palla da Gamberini, si gira e con un destro precisissimo fa secco De Sanctis. Ottavo goal in campionato per l’argentino, la protezione del pallone è il pezzo forte del suo repertorio.
Ma anche dopo il 2-0 gli azzurri vanno più volte vicino al goal: al’43 Insigne scodella un pallone al centro, Juan Jesus libera di testa ma il pallone raggiunge nuovamente Insigne che ci prova con una volè che per poco non inquadra la porta.
Secondo tempo. Nella ripresa Mazzarri inserisce Pandev al posto di Gamberini, che darà maggiore vivacità alla manovra offensiva, a conferma di quanto il recupero di Goran sia essenziale nello scacchiere tattico di Mazzarri.  Ma è l’Inter a sfiorare il 3-0 all’avvio con Cassano, ma la conclusione del barese si stampa sul palo.
Cavani accorcia le distanze. Proprio il macedone è protagonista nell’azione che porta al goal che accorcia le distanze: su un traversone di Hamsik prima Pandev costringe al miracolo Handanovic che devia sulla traversa, poi il portiere sloveno fa gli straordinari sulla conclusione di Maggio da due passi, ma nulla può sul tentativo di Cavani  che di destro mette in rete il suo undicesimo goal in campionato e riaccende le speranze azzurre.
A pochi minuti dalla fine Alvaro Pereira sfiora l’autogoal nel tentativo di respingere un traversone con cui  Cavani tenta di servire Mesto. Poi Maggio di testa conclude centralmente nelle mani di Handanovic. L’Inter sfiora il goal con Palacio che dopo essersi districato nella difesa azzurra sfiora il palo alla destra di De Sanctis.
L’ultima occasione non può che essere per il Napoli, che tra le due squadre è complessivamente quella che ha prodotto più palle goal, ma la conclusione di Cavani è deviata in calcio d’angolo dall’ insuperabile Handanovic.
Il Napoli spreca troppo. La gara finisce 2-1, l’Inter scavalca il Napoli di un punto ma chi trae più benefici da questo risultato è la Juventus, che vincendo di misura a Palermo si porta da +2 a +4 sulla seconda.
Per il Napoli l’amarezza più grande è quella di aver attaccato l’Inter per gran parte della gara senza riuscire a portare a casa nessun punto da una gelida notte milanese.




s.c.

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