22/09/12

PROSSIMO AVVERSARIO: CATANIA


Dopo la parentesi europea torna il campionato e il Napoli sarà impegnato in trasferta a Catania. La squadra etnea viene da uno scorso campionato ottimo sotto la guida di Montella, terminato con il record di punti in serie A. Quello di Catania è ormai da tempo un campo tabù per gli azzurri, è giunto il momento di sfatarlo. Il Catania ha cambiato poco, è restata immutata la struttura dello scorso anno tranne che per la panchina. Dopo l’addio di Montella, Pulvirenti ha puntato su Maran per gestire un gruppo solido e che grazie alla folta colonia argentina lotta fino alla fine. I rossoazzurri passano da un 4-4-2 in fase di non possesso a un 4-2-1-3 in fase propositiva. Per proteggere la porta di Andujar, Lodi si abbassa sulla linea dei centrocampisti e segue il portatore di palla avversario, mentre Gomez e Barrientos seguono il terzino che accompagna l’azione. Nello sviluppo delle azioni di attacco Bergessio ha il compito di far salire la squadra sfruttando il giro-palla di Lodi abile ad aprire il gioco su Gomez e Barrientos che con la loro velocità saltano l’uomo facilmente. Il Napoli dovrà bloccare le fasce e limitare i passaggi di Lodi. Temibili sui calci piazzati gli inserimenti di Legrottaglie e Marchese. Diventerà fondamentale il lavoro di Cavani in fase difensiva. Chiave del gioco sarà come sempre il centrocampo, questa volta però dovrà essere abile a verticalizzare subito per evitare pericolosi contropiedi. Lavoro supplementare per Maggio e Zuniga che dovranno subito raddoppiare la marcatura per non lasciare nell’uno contro uno Campagnaro e Aronica e ridurre i cross diretti verso Bergessio. Hamsik dovrà galleggiare fra le linee catanesi per accendere il gioco azzurro e duettare di continuo con Pandev, abile a proteggere palla e quindi far inserire lo slovacco e Cavani. La difesa di Maran punterà anche spesso al duello fisico per arginare le avanzate azzurre. Meno cross ma più tagli centrali, il marchio di fabbrica di Maggio, per entrare in area o procurarsi per lo meno punizioni da posizioni pericolose. Da non escludere un turn-over programmato con l’inserimento nella ripresa di Insigne per cambiare modulo di gioco e non dare punti di riferimento ai centrali di Maran.


s.s.

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