Il Napoli si presenta
al debutto in Europa League, contro la squadra svedese dell’Aik Solna, con una
formazione molto diversa da quella vista in campionato, tanto che da alcuni è stato definito un turn over
esagerato. La formazione svedese non è di certo tra le più pericolose della
competizione, ma la scelta di giocare quasi con una squadra B è legata
all’obiettivo di inizio stagione: il campionato e la qualificazione alla
prossima Champions.
De Laurentis non ha
mai fatto mistero di considerare l’Europa League una “Formula 2” non
paragonabile alla “Formula 1”. Solo pochi mesi fa dichiarava: “Varerei
una serie A di 14 squadre a 60, eliminando l’Europa League che non serve a nulla, se non a perdere
soldi. Faceva bene Mazzarri, un paio di stagioni fa, a schierare le seconde
linee. Se dovessi finirci di nuovo manderei la Primavera.”
Le cifre dell’Europa
league sono di certo molto inferiori a quelle della sorella maggiore Champions:
oltre 900 milioni di euro per la Champions League e quasi 210 per l’Europa
League. In Champions le squadre qualificate per i play-off (come l’Udinese)
riceveranno una somma garantita di 2,1 milioni. La partecipanti alla fase a
gironi (32 squadre, di cui Juventus e Milan) partiranno da una base di 8,6
milioni, ai quali vanno aggiunti 1 milione per vittoria e 500mila euro per
pareggio.
Le qualificate agli ottavi di finale intascheranno 3,5 milioni, ai quarti 3,9, alle semifinali 4,9. La finalista riceverà 6,5 milioni e la vincente 10,5. Complessivamente, di soli premi fissi, la vincente della Champions può ricavare fino a 37,4 milioni di euro senza contare la parte del “market pool” che per i principali paesi può permettere di raddoppiare la cifra.
Le qualificate agli ottavi di finale intascheranno 3,5 milioni, ai quarti 3,9, alle semifinali 4,9. La finalista riceverà 6,5 milioni e la vincente 10,5. Complessivamente, di soli premi fissi, la vincente della Champions può ricavare fino a 37,4 milioni di euro senza contare la parte del “market pool” che per i principali paesi può permettere di raddoppiare la cifra.
Per l’Europa League il fatturato totale della
competizione è di 225 milioni, ai quali se ne aggiungono 40 provenienti dalla
Champions League. I club partecipanti si divideranno 208,75 milioni di euro, di
cui 125,25 milioni di premi fissi a risultato e 83,5 tramite il “market pool”.
Le partecipanti ai play-off (fra cui Inter e Lazio) riceveranno 100mila euro. Le 48 società ammesse alla fase ai gironi (fra cui il Napoli) otterranno direttamente 1,3 milioni di euro. A questa cifra si sommano 200mila euro per vittoria e 100mila euro per pareggio nei gruppi. Le vincenti dei gironi intascheranno 400 mila euro supplementari e le seconde 200 mila. Quindi, ulteriori 200 mila euro per i sedicesimi di finale, 350 mila per gli ottavi, 450 mila per i quarti, un milione per le semifinali. La finalista riceverà 2,5 milioni, la vincente 5. Globalmente il club che si aggiudica il trofeo potrà ottenere fino a 9,9 milioni, oltre alla parte del “market pool”.
Le partecipanti ai play-off (fra cui Inter e Lazio) riceveranno 100mila euro. Le 48 società ammesse alla fase ai gironi (fra cui il Napoli) otterranno direttamente 1,3 milioni di euro. A questa cifra si sommano 200mila euro per vittoria e 100mila euro per pareggio nei gruppi. Le vincenti dei gironi intascheranno 400 mila euro supplementari e le seconde 200 mila. Quindi, ulteriori 200 mila euro per i sedicesimi di finale, 350 mila per gli ottavi, 450 mila per i quarti, un milione per le semifinali. La finalista riceverà 2,5 milioni, la vincente 5. Globalmente il club che si aggiudica il trofeo potrà ottenere fino a 9,9 milioni, oltre alla parte del “market pool”.
Le cifre di
quest’ultima competizione anche se comunque interessanti spiegano le
motivazioni di De Laurentis nel voler puntare tutto sulla riqualificazione in
Champions e non ha tutti i torti nella sua proposta di un campionato europeo a
60 squadre. I conti sono chiari e le squadre di calcio sono principalmente
delle società quindi queste motivazioni sono più che comprensibili.
Per gli appassionati
però il calcio resta principalmente un gioco e anche la coppa dell’Europa
League è un traguardo agognato. Per non parlare delle società minori che
probabilmente non avrebbero spazio in un torneo a 60 squadre, ma che possono
oggi con l’ex Uefa aspirare a partecipare a competizioni europee. Ad oggi è
inoltre importante cercare di andare il più avanti possibile per acquisire posizione
nel ranking Uefa, se soprattutto si vuole riconquistare il quarto posto utile
per la qualificazione in Champions, quindi se si andrà avanti nella
competizione vedremo probabilmente il riaffacciarsi dei titolari.
s.d.g.
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