01/09/12

CHI VIENE E CHI VA

Da poco si è chiuso il calciomercato per la stagione 2012-13, e come avrebbe detto Giulio Cesare “il dado è tratto”, quel che è fatto è fatto, top-player preso o sfumato. Fin dal suo primo anno De Laurentiis ci ha abituati ad un mercato ragionato, figlio di una programmazione ben definita. Ha cambiato gli interpreti, Marino e Bigon, ma la sceneggiatura è sempre stata la stessa: acquisti funzionali al progetto e mai comprare solo per il gusto di farlo. Con l’avvento di Mazzarri si è avuto un mister con un peso maggiore sulle scelte dei giocatori da acquistare. Dagli spunti del mister sono arrivati gli acquisti di Cavani, Inler, Britos per citarne qualcuno. Dopo ogni esame c’è un voto, un giudizio e un commento e in questa sessione di mercato il Napoli si merita un bell’8 pieno. Qualcuno storcerà il naso facendo notare che nessun cosiddetto top-player è arrivato. Consideriamo che un vero top-player da 30 gol a stagione lo abbiamo trattenuto e legato a noi per altri 5 anni, che abbiamo “ricomprato” un fuoriclasse ritrovato e che un futuro top-player in odor di convocazione lo abbiamo cresciuto in casa. Sono partiti Lavezzi e Gargano anime dello spogliatoio, ma è inutile e controproducente trattenere qualcuno contro la propria volontà. La cessione del Mota fa perdere mezzo voto al giudizio complessivo per le cifre totali dell’operazione e perché si è rinforzato una diretta concorrente. Bigon ha piazzato i nostri giovani più interessanti, Dezi e Bariti, in squadre dove possono crescere con calma e maturare senza troppe pressioni. Sono arrivati i giusti rinforzi nei ruoli scoperti così come aveva chiesto Mazzarri. Come vice-Maggio è stato scelto Mesto perché già conosce il metodo del mister, è già abituato al nostro campionato ed è disposto a recitare un ruolo di comprimario. Centimetri ed esperienza internazionale con l’arrivo di Gamberini, utile da buttare nelle mischie di fine partita dove si gioca più di fisico. Behrami ha capito da subito cosa volesse il mister da lui e alla prima ufficiale ha messo in campo tutte le sue qualità. Su Insigne sono già state spese tante parole e tanti elogi, peraltro tutti meritati, tanto da arrivare ad una possibile convocazione di Prandelli. La società ha saputo guardare avanti e si è assicurata giovani contesi da diverse squadre non solo italiane: El Kaddaouri e Uvini. L’idea di avere già in casa il vice-Hamsik o all’occorrenza un nuovo trequartista apre alla continuità del progetto tattico di Mazzarri o all’idea di un nuovo modulo. La difesa del futuro potrà contare su l’argentino Fernandez, in costante crescita sia tattica sia tecnica, e su un brasiliano vincitore del mondiale under20 e attuale vice-campione olimpico. Solo il campo ovviamente dirà chi avrà avuto ragione e chi no, ma questo Napoli costruito con basi solide sia per il presente sia per il futuro non è inferiore a nessuno.

s.s.

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