Catania. il
Napoli affronta il Catania, trasferta che si è rivelata sempre complicata. Dal
2008, anno del ritorno in serie A, gli azzurri non hanno mai espugnato il
Massimino, l’ultima vittoria risale al 2002, era pre-De Laurentiis. Napoli che
cerca sotto l’etna la quarta vittoria in campionato nelle prime quattro partite
, impresa riuscita solo nel ‘87/88 al Napoli di Maradona e Careca, e nel 66/67
a quello di Altafini e Canè .
I sudamericani. Sono 17 tra campo e panchina i
sudamericani di Napoli e Catania. In campo il Catania ne schiera sei: Andùjar
tra i pali, Alvarez, Almiron, Gomez, Barrientos e Berghezio, Il Napoli tre:
Campagnaro, Zuniga e Cavani. Per Edinson Cavani è la centesima partita in
maglia azzurra.
Partenza in falsa discesa. Al ‘1 minuto Cavani sfugge alla difesa
siciliana costringendo Alvarez ad un fallo da ultimo uomo, rosso diretto,
sembra un inizio rassicurante ma questo episodio si rivela la croce del Napoli.
Il Catania che schiera il consueto 4-3-3 a trazione non anteriore, in dieci uomini è
costretto a giocare soprattutto nella propria metà campo, con un espulso Gomez
e Barrientos devono arretrare e difendere lasciando il solo Bergessio nell’area
azzurra. Gli etnei sono squadra con agonismo e gamba da vendere, il Napoli
tranne dalla fascia sinistra di Zuniga ha problemi a creare gioco data anche la
pessima condizione di Maggio a destra. E’ proprio Zuniga il più attivo nel
primo tempo, al’3 il colombiano mette al centro un cross sul quale non arriva
Dzemaili, al ‘5 il colombiano è ammonito per un fallo su Barrientos con il
quale ingaggia un duello tutto sudamericano sulla fascia sinistra. Il caldo c’è
ed è caldo anche il Catania. Al ’12 Lodi apre per Gomez Campagnaro spazza in
calcio d’angolo, sulla successiva azione il Napoli innesca un contropiede 3
contro 3 ma Pandev serve Dzemaili che sbaglia tutto. A centrocampo Gokhan Inler
si fa ammonire per proteste, una cosa è certa,
il capitano della nazionale svizzera nel Napoli non riesce a ripetere le
stesse prestazioni offerte nella sua nazionale. Ci pensa l’altro svizzero
Dzemaili al ‘18 a lanciare Hamsik che stoppa male la palla in area. Al ’21
Maran inserisce un difensore Bellusci per Barrientos, dopo qualche minuto
Dzemaili ci riprova dal limite, palla alta. Maggio è in difficoltà, spesso si
fa recuperare e al ’26 crossa malissimo buttando la palla fuori. Al ’30 va al
tiro Cavani, Andùjar respinge malamente ma Pandev non riesce a insaccare la
palla in rete. Cinque minuti dopo Cavani fa una grande giocata, prova un tiro a
giro sul secondo palo, la palla esce, ma da lì è quasi impossibile fare di meglio.
L’agonismo del Catania. Gli etnei spesso schierano 8 uomini nella
loro metà campo, con sovrapposizioni non lasciano quasi mai entrare gli azzurri
in area di rigore, che sono costretti a provarci quasi esclusivamente dalla
distanza. Al ’39 azione magistrale del Catania, cross dalla destra Spolli di
testa la mette al lato a due passi da De Sanctis. A pochi minuti dal termine
della prima frazione Cavani dribbla due uomini, di sinistro scaglia un gran
tiro, Andújar mette in angolo. Per il Catania al ’37 ci prova Almiron, tra i
migliori dei suoi, ma la palla va a lato.
La ripresa. Nel secondo tempo Mazzarri inserisce
Insigne per Inler già ammonito, Maran Izko per Biagianti, cambia poco. Pandev
tenuto d’occhio tutta la partita da Marchese non riesce ad illuminare, il
macedone al’50 tira una punizione di poco alta, al ’51 Cavani a due passi dalla
porta è murato dall’attenta difesa del Catania. I rossoazzurri giocano una gara
di grande agonismo e organizzazione tattica, Mazzarri allora inserisce un altro
attaccante, Vargas per Aronica. Con 4 attaccanti in campo il Napoli non riesce
a rendersi pericoloso, tranne qualche sortita di Insigne, al’78 Maggio crossa per Vargas, il cileno
colpisce di testa, palla a lato, è la
miglior azione del secondo tempo del Napoli. Il Catania man mano continua a
rendersi sempre più pericoloso, all’86 Gomez calcia un pallone angolatissimo
grande parata di Sanctis. Pochi minuti dopo Gomez coglie il palo, è un suicidio
tattico quello del Napoli che continuando a giocare nella metà campo del
Catania con 4 punte lascia spazi agli etnei. Agli azzurri manca un attaccante
di peso da schierare in determinate situazioni, quando gli avversari si
chiudono. Le punte che Mazzarri ha a disposizione sono tutte di movimento,
brave a giocare palla a terra ma nessuna
è in grado di attaccare l’area di rigore su cross e traversoni quando gli
avversari si difendono anche con cinque uomini. Manca nell’organico del Napoli
un calciatore con queste caratteristiche. La partita termina 0-0.
Passo perso? Resta il rammarico, dopo la vittoria
della Juventus nel posticipo di ieri contro il Chievo, Quagliarella due volte a
segno, di aver perso il primo posto in classifica, che dista però di soli 2
punti. Il crollo contemporaneo di Inter e Milan dimostra che il Napoli può
lottare per il primo posto, e può riprenderselo già mercoledì sera al San Paolo,
nella sfida ad alta quota contro la Lazio.
s.c.
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