24/09/12

CATANIA - NAPOLI: 0 - 0


Catania. il Napoli affronta il Catania, trasferta che si è rivelata sempre complicata. Dal 2008, anno del ritorno in serie A, gli azzurri non hanno mai espugnato il Massimino, l’ultima vittoria risale al 2002, era pre-De Laurentiis. Napoli che cerca sotto l’etna la quarta vittoria in campionato nelle prime quattro partite , impresa riuscita solo nel ‘87/88 al Napoli di Maradona e Careca, e nel 66/67 a quello di Altafini e Canè .
I sudamericani. Sono 17 tra campo e panchina i sudamericani di Napoli e Catania. In campo il Catania ne schiera sei: Andùjar tra i pali, Alvarez, Almiron, Gomez, Barrientos e Berghezio, Il Napoli tre: Campagnaro, Zuniga e Cavani. Per Edinson Cavani è la centesima partita in maglia azzurra.
Partenza in falsa discesa. Al ‘1 minuto Cavani sfugge alla difesa siciliana costringendo Alvarez ad un fallo da ultimo uomo, rosso diretto, sembra un inizio rassicurante ma questo episodio si rivela la croce del Napoli. Il Catania che schiera il consueto 4-3-3 a trazione non anteriore, in dieci uomini è costretto a giocare soprattutto nella propria metà campo, con un espulso Gomez e Barrientos devono arretrare e difendere lasciando il solo Bergessio nell’area azzurra. Gli etnei sono squadra con agonismo e gamba da vendere, il Napoli tranne dalla fascia sinistra di Zuniga ha problemi a creare gioco data anche la pessima condizione di Maggio a destra. E’ proprio Zuniga il più attivo nel primo tempo, al’3 il colombiano mette al centro un cross sul quale non arriva Dzemaili, al ‘5 il colombiano è ammonito per un fallo su Barrientos con il quale ingaggia un duello tutto sudamericano sulla fascia sinistra. Il caldo c’è ed è caldo anche il Catania. Al ’12 Lodi apre per Gomez Campagnaro spazza in calcio d’angolo, sulla successiva azione il Napoli innesca un contropiede 3 contro 3 ma Pandev serve Dzemaili che sbaglia tutto. A centrocampo Gokhan Inler si fa ammonire per proteste, una cosa è certa,  il capitano della nazionale svizzera nel Napoli non riesce a ripetere le stesse prestazioni offerte nella sua nazionale. Ci pensa l’altro svizzero Dzemaili al ‘18 a lanciare Hamsik che stoppa male la palla in area. Al ’21 Maran inserisce un difensore Bellusci per Barrientos, dopo qualche minuto Dzemaili ci riprova dal limite, palla alta. Maggio è in difficoltà, spesso si fa recuperare e al ’26 crossa malissimo buttando la palla fuori. Al ’30 va al tiro Cavani, Andùjar respinge malamente ma Pandev non riesce a insaccare la palla in rete. Cinque minuti dopo Cavani fa una grande giocata, prova un tiro a giro sul secondo palo, la palla esce, ma da lì è quasi impossibile fare di meglio.
L’agonismo del Catania. Gli etnei spesso schierano 8 uomini nella loro metà campo, con sovrapposizioni non lasciano quasi mai entrare gli azzurri in area di rigore, che sono costretti a provarci quasi esclusivamente dalla distanza. Al ’39 azione magistrale del Catania, cross dalla destra Spolli di testa la mette al lato a due passi da De Sanctis. A pochi minuti dal termine della prima frazione Cavani dribbla due uomini, di sinistro scaglia un gran tiro, Andújar mette in angolo. Per il Catania al ’37 ci prova Almiron, tra i migliori dei suoi, ma la palla va a lato.
La ripresa. Nel secondo tempo Mazzarri inserisce Insigne per Inler già ammonito, Maran Izko per Biagianti, cambia poco. Pandev tenuto d’occhio tutta la partita da Marchese non riesce ad illuminare, il macedone al’50 tira una punizione di poco alta, al ’51 Cavani a due passi dalla porta è murato dall’attenta difesa del Catania. I rossoazzurri giocano una gara di grande agonismo e organizzazione tattica, Mazzarri allora inserisce un altro attaccante, Vargas per Aronica. Con 4 attaccanti in campo il Napoli non riesce a rendersi pericoloso, tranne qualche sortita di Insigne,  al’78 Maggio crossa per Vargas, il cileno colpisce  di testa, palla a lato, è la miglior azione del secondo tempo del Napoli. Il Catania man mano continua a rendersi sempre più pericoloso, all’86 Gomez calcia un pallone angolatissimo grande parata di Sanctis. Pochi minuti dopo Gomez coglie il palo, è un suicidio tattico quello del Napoli che continuando a giocare nella metà campo del Catania con 4 punte lascia spazi agli etnei. Agli azzurri manca un attaccante di peso da schierare in determinate situazioni, quando gli avversari si chiudono. Le punte che Mazzarri ha a disposizione sono tutte di movimento, brave a giocare palla a terra ma  nessuna è in grado di attaccare l’area di rigore su cross e traversoni quando gli avversari si difendono anche con cinque uomini. Manca nell’organico del Napoli un calciatore con queste caratteristiche. La partita termina 0-0.
Passo perso? Resta il rammarico, dopo la vittoria della Juventus nel posticipo di ieri contro il Chievo, Quagliarella due volte a segno, di aver perso il primo posto in classifica, che dista però di soli 2 punti. Il crollo contemporaneo di Inter e Milan dimostra che il Napoli può lottare per il primo posto, e può riprenderselo già mercoledì sera al San Paolo, nella sfida ad alta quota contro la Lazio.


s.c.

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