Questo pomeriggio Valon Behrami è stato ospite del salotto di Radio Marte. Il centrocampista svizzero ha toccato vari argomenti, ecco quanto dichiarato:
Il Napoli e Napoli...
"Napoli è una grande piazza dove si pretende il massimo e
quando non vinci scatta subito processo. Ma questo fa parte del gioco. Noi
dobbiamo capire gli errori dalla brutte prestazioni, ma se riusciamo ad essere
sempre quelli visti con la Lazio possiamo anche sognare in grande: solo così
possiamo ottenere grandi risultati".
Il posto di
Behrami...
"Quello che mi si addice è quello che sto ricoprendo. Ho le
caratteristiche giuste per far parte di questo gruppo, sono le stesse che ha
visto la società quando mi ha acquistato. Fare tanti ruoli mi è servito tanto.
Essere duttile mi ha salvato spesso dalla panchina, come a Roma. Sono ora nel
contesto giusto, in un gruppo di venti potenziali titolari e questo mi ha
aiutato a dare il massimo durante le partite. E' uno stimolo per tutti noi: se
sbagli una partita potresti finire in panchina. Ripeto questo rappresenta uno
stimolo".
Il Passato...
"La mia famiglia ha deciso di andare a vivere in svizzera
poichè nel nostro paese era scopiata la guerra. La svizzera mi ha dato tanto
per cui ho deciso di restare svizzero. Poi in Italia con la carriera da
calciatore. Ho scelto Napoli dopo aver frequentato piazze particolari per la
pressione che c'è. Sia Roma che Firenze sono piazze che tiprendono molto a
livello personale. L'occasione di venire qui ha rappresentato un salto di
qualità: il punto più alto della mia carriera".
Mi ha convinto
Inler...
"Il primo che ho sentito quando c'era la trattiva col Napoli
è stato Inler. Sapevo che lui era molto obiettivo ed è stato bello sentire
tante parole positive per Napoli. Penso che negli ultimi anni, la costanza che
ha dimostrato questa squadra nei risultati e la gestione societaria siano
segnali che c'è progettualità, ponderando anche le scelte in fase di
calciomercato".
Il legame più forte...
"Con Gamberini ho il legame più forte per quell'anno
difficile vissuto a Firenze. Non mi lego ad un gruppo particolare, mi apro
verso tutti".
Il Valon
scaramantico...
" Non piace nè a mia madre nè alla mia compagna. L'ultima volta che ho tolto il colore mi sono rotto il ginocchio. Per questo non lo
cambio più"
Gli allenatori...
"Quelli che mi ha cambiato sono stati Delio Rossi e Zola
dandomi la fiducia, senza dimenticare Mihajlovic che mi ha fatto tornare in
Italia, consolidando alcune mie caratteristiche. Mazzarri ti dice quello che
pretende sin da subito, quasi a memoria. Lui spinge tanto su questo aspetto.
Quando vado in campo so cosa devo fare grazie a lui"
Il rapporto con i
compagni...
"Cannavaro e gli altri non fanno altro che scherzare
con i nuovi. però ho imparato a stare attento. Cavani è l'attaccante più forte
e completo con cui abbia mai giocato. Ammiro Goran e Marek. In Europa, non
riesci a trovare trequartisti come lo slovacco. Mi piace studiarlo e capire
come si posiziona in campo. Ho imparato una parola in napoletano negli
spogliatoi dai sudamericani che ripetono spesso una parola:
"acciret"!
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