27/08/12

SIGNORI, C'E' ANCHE IL NAPOLI!

Palermo. Al Barbera il Napoli acquista consapevolezza delle sue potenzialità, come se ce ne fosse ancora bisogno, dopo un' estate in cui la squadra e Mazzarri ad esclusione dello scippo pechinese non avevano mai deluso vincendo tutte le gare del calcio d’Agosto. Acquistare consapevolezza soprattutto per le assenze post Pechino e la cessione di Lavezzi, che parte dell’opinione del tifoso” medio” aveva pateticamente rimpianto.
Le Assenze. Aronica sacrificato sulla fascia sinistra per sostituire Zuniga gioca una gara generosa contenendo le poche avanzate palermitane. Insigne al posto di Pandev non convince, si allarga “lavezziamente” troppo sulla fascia invece che restare centrale, costringendo la squadra a giocare ancora con il classico contropiede, dopo 55 minuti è già stanco e bloccato dai crampi al suo vero debutto in serie A, mostrando una forma fisica inferiore a quella dei suoi compagni, Cavani su tutti.  Proprio il Matador, alla mezzora colpisce una travesta a porta vuota, ma corre, lotta come un leone, gioca a tutto campo, rientra in difesa ad aiutare i compagni, e allo scadere trova anche il tempo di appoggiare in rete il pallonetto morbido di Vargas, è il fuoriclasse di cui il Napoli non avrebbe assolutamente potuto fare a meno.
Il Gioco. La squadra di Sannino è in evidente ritardo di condizione, gli azzurri ne approfittano giocando una partita a tutto campo, subendo il Palermo solo nella prima mezz’ora, fin quando Hamsik , con un siluro perfora  la porta di Ujkani sul primo palo, proprio lui  responsabilizzato dalla cessione del Pocho e arretrato sulla linea dei centrocampisti posizione in cui può partecipare meglio al gioco e far più male, si accinge finalmente ad una stagione da protagonista e leader indiscusso di questa squadra.
Il centrocampo. Senza Gargano che gioca un’ottima gara a Pescara in maglia nerazzurra, per tutto il ritiro si era capito che Mazzarri avrebbe puntato sugli svizzeri , appoggiati da De Lautentis, che platealmente non aveva consacrato Gargano leader incedibile. Inler gioca la solita partita poca grinta, discreta precisione, aiutato da un centrocampo rosanero senza piglio, meglio Behrami che al suo esordio almeno corre tutti i 90 minuti, entrando spesso anche a vuoto, ma è proprio sulla mediana che il Napoli deve lavorare, in qualità e in quantità. Il terzo svizzero Dzemaili subentrato ad Insigne rafforza il centrocampo.
La ripresa. Sannino con qualche cambio tenta di riprendere in mano la gara, inserendo Rios per Donati, ma i suoi attaccano confusamente, lasciando ampi spazi al Napoli, che con un contropiede “all’italiana” raddoppia con Maggio magistralmente imbeccato da un lancio millimetrico di Hamsik che dimostra di essere l’uomo chiave del Napoli. Poi allo scadere finalmente Vargas, con un assist permette a Cavani di suggellare la sua prestazione. A fine partita in pay tv, si parla di scudetto, parlarne adesso è quanto mai inopportuno, ma al Barbera il Napoli si è ripreso con i denti la considerazione, guadagnata faticosamente in questi anni, scippata a Pechino.

s.c.

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